Friday, January 25, 2008

Come produrre il Bianco di Pb (aggiornamento)

Dopo tanto attendere, due settimane fa circa ho aperto la scatola della mordatura. Niente di esaltante, solo una piccola sezione delle lastre ha prodotto bianco. Ho deciso quindi di prendere cio' che c'era da prendere e studiare nuovamente il problema.

Perche' solo il margine inferiore delle lastre ha reagito all'acido acetico?

Documentandomi in rete ho scoperto qualcosa di piu' della reazione chimica che produce il bianco. In pratica gli elementi necessari sono 3: acido acetico, Piombo e ANIDRIDE CARBONICA. Il problema della scarsa mordatura e' quindi spiegabile con l'aver chiuso ermeticamente la scatola; l'aceto e' evaporato saturando di acido acetico l'interno del contenitore e consumando tutta l'anidride carbonica presente. Per tale motivo nei primi giorni la reazione era stata molto rapida e successivamente si era arrestata.

Attualmente ho rimosso due lastre dal contenitore, creando spazio per ben 4 bicchieri di aceto, inoltre ho creato un'apertura sul lato del contenitore ed aperto uno spiraglio tra coperchio e contenitore. Il calore del termosifone (su cui e' poggiata la scatola), oltre al far evaporare l'aceto crea un moto convettivo nell'aria del contenitore: dall'alto sfugge l'aria riscaldata e dal basso viene rimpiazzata da aria "fresca" e contente anidrite carbonica.

I risultati si vedono. Dopo solo 3 giorni una INTERA lastra e' gia' completamente ricoperta di colore ed il deposito cresce giorno dopo giorno.

Intanto ho macinato la biacca ottenuta dalla precedente mordatura.


Mi chiedo cosa potrebbe succedere se riuscissi a rimediare del ghiaccio secco (che sciogliendosi sublima in anidride carbonica) e dell'acido acetico puro... forse quest'Estate. Per ora non ho intenzione di uccidermi coi vapori di acido acetico puro (che e' velenoso).

Thursday, January 24, 2008

Croce

In occasione di una Mostra, in corso d'organizzazione a Zagabria, sul tema della Passione, ho rispolverato la croce che tenevo da parte. Il progetto richiedeva alcuni rimaneggiamenti: ho variato i Dolenti (Maria e Giovanni), rendendoli piu' vicini al modello antico di Giunta Pisano e riorganizzato lo schema della doratura per adattarla meglio al supporto, le cui proporzioni sono diverse dalla croce cui faccio riferimento.

Il progetto e' davvero molto interessante: non ho mai lavorato ad un incarnato cosi' grande (il Cristo) e non ho mai realizzato delle figure cosi' piccole (i dolenti). Ho colto l'occasione per sperimentare la realizzazione di borchiature nella doratura.
Solitamente per icone che richiedono borchiature (da usare con estrema cautela poiche' si rischia di render "pacchiano" il lavoro e di tradire la gerarchia all'interno della composizione... la decorazione non deve distogliere l'attenzione dal soggetto principale) si utilizza un piccolo sostegno semi-rigido ( ad esempio una semi-sfera incollata sulla gessatura) su cui viene steso uno strato sottile di gesso.

Per la croce ho optato per una borchiatura realizzata direttamente senza "sostegno", poiche' le borchie saranno di piccole dimensioni. A tale scopo si possono utilizzare gocce di pittura alla tempera (come quelle per verniciare i muri) depositate sulla gessatura. Io ho optato per una miscela di Gesso Meudon e colla vinilica pura (che, oltre al fungere da legante col gesso, sara' un ottimo collante con la gessatura sottostante e garantisce un'ottima elasticita'), il tutto diluito in acqua per raggiungere la densita' adeguata per poter manipolare singole gocce di impasto con un pennello a punta fine.

La prime gocce da depositare devono essere piu' o meno delle stesse dimensioni. Asciugandosi e perdendo volume, si possono creare delle increspature o dei buchi (piccole bolle d'aria intrappolate nella miscela e poi scoppiate). A questo punto e' sufficente armarsi di pazienza, aggiungere un piccolo quantitativo d'acqua alla miscela per renderla piu' scorrevole e con un pennello a punta fine depositare minime quantita' di miscela per tappare le imperfezioni.

Il risultato ha superato di gran lunga le mie aspettative. Per la successiva doratura ho optato per la tecnica a mistione.

Ecco le fasi del lavoro: Croce con grafia e mascherata per la doratura.
La Croce appena dorata (per proteggere l'oro ho steso un velo di Gommalacca al 2%).

Dettaglio delle borchiature
Doratura completata e mascheratura rimossa