Monday, April 20, 2009

Lucidatura della Gessatura e Doratura a Missione (1 di 3)

Recentemente ho ricevuto diverse mail in cui si chiedono approfondimenti riguardo alla doratura; in effetti dopo aver spiegato l'intelatura e la gessatura, avevo solo abbozzato il discorso "doratura". Eccomi a colmare questa lacuna.

Possiamo dividere la doratura in 3 fasi: Lucidatura della gessatura, stesura della missione ed applicazione delle foglie, rifinitura. Le fasi naturalmente variano a seconda del tipo di doratura che si vuole applicare. Possiamo scegliere tra 3 modalita':
-doratura a Missione (foglie d'oro su velina impresse su una velo di colla)
-doratura a Bolo (foglie libere incorporate al bolo)
-doratura a Vernice (tecnica importata recentemente dai maestri russi, comprende una verniciatura della gessatura e stesura del bolo, ma le foglie si incorporano come per la doratura a missione)

La prima doratura si effettua su gessature medio-dure la cui miscela e' a maggioranza composta da Gesso di Meudon (parte minore in Gesso di Bologna od addirittura quest'ultimo assente)
La seconda (bolo) si effettua su gessature medio-morbide/morbide la cui miscela contiene piu' Gesso di Bologna rispetto al Meudon (meglio non escludere mai il meudon per garantire una minima rigidita' della gessatura)
La terza (vernice) richiede una gessatura media in cui le parti di Meudon e Bologna si equivalgono.

Mi occupero' in questa prima parte (di tre) della doratura a Missione.

Materiale occorrente: Gommalacca decerata sciolta in alcool al 10% (10 parti di alcool per ogni parte di gommalacca), gommalacca decerata sciolta in alcool al 2%, Ciotola con acqua, Pennello a taglio squadrato sintetico medio/morbido, missione per doratura della Lefranc, Libretto di foglie d'oro doppio spessore (caratura alta, l'oro puro non si ossida), pennello di visone, ovatta, un fazzoletto di cotone che non speli di almeno 10cm x 10cm.

Fase 1... LUCIDATURA della tavola:
Completata la gessatura, e' FONDAMENTALE eliminare le asperita' e lucidare il gesso. L'oro non perdona: una tavola non lucidata mostrera' tutte le proprie imperfezioni una volta dorata. Non sto parlando di un'astratta puntigliosita' ma della reale necessita' di non offrire al fruitore dell'icona elementi di distrazione: una lucidatura maldestra crea molte aberrazioni nella doratura e distrae l'osservatore dal soggetto dell'icona. Lucidare la tavola e' quindi una fase necessaria e va padroneggiata con pratica. Ecco come fare:
-appena completata la gessatura, lasciatela essiccare per 12 ore, dopo prendete una spatola d'acciaio inossidabile che sia flessibile e molto affilata i cui angoli siano stati smussati da una lima a grana fine: passatela di taglio (inclinata a 30° rispetto alla superficie) facendo saltare via i piccoli riccioli lasciati dalla gessatura.
-con un pennello largo e morbido, ben pulito, caricato d'acqua e strizzato moderatamente, inumidite la superficie della gessatura, adesso aspettate che sia quasi completamente asciutta e passate DELICATAMENTE su tutta la superficie un panno in fibra sintetica (come i seamless dei capi intimi): questo contribuira' ad eliminare i piccoli rilievi
-adesso tenete accanto a voi una ciotola con acqua pulita, inumidite il palmo della mano, e fate cadere qualche goccia d'acqua sulla gessatura: con movimenti decisi, ma mai bruschi "spazzolate" la superficie dell'icona allargando le gocce d'acqua usando il palmo della mano (precisamente la zona tra mignolo e polso) come se stiate spazzolando delle briciole da una tovaglia. Il movimento deve essere direzionato dall'esterno verso di voi. Ripetete diverse volte incrociando le direzioni della spazzolatura. Non preoccupatevi se il vostro palmo si ricopre di un velo di gesso... contribuira' alla lucidatura.
-Ogni due o tre mani di spazzolatura ponete l'icona sotto una luce radente esaminandola da ogni direzione: osserverete con facilita' quali zone necessitano ulteriori spazzolature. Con una carta vetrata finissima regolate lievemente eventuali scalini.
-Ripetete finche' la gessatura non avra' piu' irregolarita' ed osservandola da un punto di vista radente sara' modertamente riflettente, simile ad un avorio molato.

Bisogna ora procedere con la grafia del soggetto. Io preferisco lavorare su carta, poi riportare il disegno su tavola usando carta grafite e ritracciare su tavola con pennello ed inchiostro di china opportunamente diluito. A seguito della grafia e' opportuno mascherare con pellicola da tecnigrafo tutte le zone che non riceverano la doratura.

Ultimo passo da compiere e' la tamponatura: prendete il fazzoletto di cotone, ponete all'interno un po' di ovatta e richiudetelo facendone un tampone mediamente rigido privo di grinze. Intingetelo nella gommalacca al 2% e tamponate la gessatura. Non eseguite un semplice movimento di tamponatura, ma quando toccate la gessatura "tirate" in una direzione il tampone. Potrete iniziare a dare una "direzione" ai nimbi (tirando la tamponatura in modo circolare) o decidere di rimanere meno lucidi con tamponature meno "tirate" in alcune zone. La scelta dipende da voi. La gessatura dovrebbe essere ora leggermente bruna, liscia al tatto e riflettente se guardata di taglio. Assicuratevi che non vi siano barbigli di cotone od ovatta.

Fatto questo possiamo dedicarci alla seconda fase: la stesura delle foglie.

No comments: