A questo punto vi troverete con questi elementi:
-Una tavola lucidata, con grafia, mascherata, su cui e' stato tamponato un velo lucidante di gommalacca (al 2%). La colla e' stata stesa ed e' sufficientemente asciutta da "cantare".
-Una serie di listarelle di foglie d'oro a doppio spessore.
Ponete accanto a voi il pennello di visone ed un foglio di velina (senza grinze) su cui era adagiata la foglia d'oro di una precedente doratura. Se non l'avete allora userete la prima velina che libererete dalla foglia d'oro. Toglietevi anelli, catenine, orologio: tutto cio' puo' graffiare le foglie appena stese.
Prendete una listarella dalla parte del bordo ed adagiatela sulla zona da cui avete iniziato a stendere la colla. Preoccupatevi di non fare grinze, ma se capita non andate in panico, le risolveremo dopo, quindi non risollevate una listarella parzialmente adagiata. L'oro si attacchera immediatamente al velo adesivo della colla, rimuovete la velina. Il foglietto successivo sovrapponetelo di 1 mm al foglietto precedente. Completate la cornice cecando di essere regolari nella stesura. Conservate tutte le listarelle cui sono rimaste parti di foglia d'oro attaccate, serviranno in seguito.
Completata la cornice dedicatevi al resto della doratura. SIATE ORDINATI nella stesura delle foglie: una pecca di questo metodo di doratura e' il leggero bordo delle foglie visibile a lavoro completato anche egregiamente. Disporre ordinatamente le foglie equivale a non disturbare l'osservatore con imperfezioni.
Terminata la stesura delle listarelle utilizzate gli "avanzi" delle foglie d'oro su velina per turare eventuali fessure tra una foglia e l'altra. Pressate con decisione la foglia sopra la colla ancora scoperta (a questo punto sara' meno adesiva) utilizzando come membrana una velina senza grinze. Quando sarete sicuri di aver turato ogni fessura, prendete un foglio di velina e pressate con un polpastrello tutta la doratura. Attenti a non far slittare la velina (l'oro e' piuttosto scivoloso e sensibilissimo alla frizione). Con il pennello con cui avete steso la colla (ora sgrassato ed asciutto), con leggerissimi tocchi, fate aderire l'oro leggermente sollevato tra colla e bordo della mascheratura. Col pennello di visone, allo stesso modo, assicuratevi che il piccolo sollevamento che si crea nelle sovrapposizioni tra una listarella e l'altra sia livellato.
A questo punto io attendo circa un'ora, affinche' la colla continui a tirare.
Piccolo consiglio: la tamponatura della gessatura (spiegata precedentemente,) potrebbe aver creato qualche problema alla mascheratura in quanto contenente molto alcool, il quale potrebbe aver sciolto il collante sul bordo della mascheratura: ponete molta attenzione a queste zone ed assicuratevi che l'oro sia ben aderente. Ricordatevi di queste zone anche nella successiva pettinatura con l'ovatta (che spieghero' di seguito): l'ovatta potrebbe attaccarsi alla mascheratura sfilacciandosi e diventando un problema per la laccatura protettiva finale.
Come rimediare ad imperfezioni della doratura: per turare una fessura basta prendere un pennello a punta sottile e spargere SOLO sulla gessatura scoperta la colla per doratori a base d'acqua (asciuga in 15 minuti). Attendete che sia quasi asciutta, poi tappate la falla con uno degli avanzi delle listarelle precedentemente usate. Pressate bene con la velina.
Prendete ora il pennello di visone e, tenendolo parallelo alla tavola, picchiettate tutta la doratura: l'oro in eccesso verra' via in barbigli leggeri; usando il pennello, cercate di raccoglierlo in un barattolino di vetro sgrassato: potra' essere successivamente rivenduto in oreficeria. Quando avrete ripulito la doratura, con un batuffolo di ovatta iniziate a "pettinare" delicatamente la doratura lucidandola: l'oro e' incredibilmente malleabile ed il come agiamo con l'ovatta, creera' minuscoli graffi che influenzeranno il come la luce incide e deflette dalla doratura. Io solitamente lucido in movimento circolare i nimbi, il fondale lo lucido con tratti orizzontali e regolari, la cornice seguendo il senso della cornice.
L'oro e' ora lucido e pettinato, non dovrebbero esserci fessure tra una listarella e l'altra. Con delle pinzette tirate via eventuali sfilacciature di ovatta attaccate alla mascheratura.
Abbiamo quasi terminato: prendete ora un pennello mediamente morbido a taglio squadrato (io uso quello con cui ho steso la colla) e stendete un velo di gommalacca al 10% su tutta la doratura: siate regolari e non tornate mai su zone gia' spennellate. L'oro perdera' qualche grado di brillantezza ma sara' protetto da frizione. Potrete anche provare ad usare diversi tipi di gommalacca: io ad esempio ho provato a stendere una gommalacca chiara sul fondale ed una gommalacca leggermente bruna per i nimbi. I risultati sono sempre interessanti ...purche' non si pasticci con le pennellate.
Per concludere tirate via la mascheratura. Con una gomma di pasta media appuntita rimuovete i residui di colla che troverete sicuramente ai bordi della doratura.
Ad Majora.
-Una tavola lucidata, con grafia, mascherata, su cui e' stato tamponato un velo lucidante di gommalacca (al 2%). La colla e' stata stesa ed e' sufficientemente asciutta da "cantare".
-Una serie di listarelle di foglie d'oro a doppio spessore.
Ponete accanto a voi il pennello di visone ed un foglio di velina (senza grinze) su cui era adagiata la foglia d'oro di una precedente doratura. Se non l'avete allora userete la prima velina che libererete dalla foglia d'oro. Toglietevi anelli, catenine, orologio: tutto cio' puo' graffiare le foglie appena stese.
Prendete una listarella dalla parte del bordo ed adagiatela sulla zona da cui avete iniziato a stendere la colla. Preoccupatevi di non fare grinze, ma se capita non andate in panico, le risolveremo dopo, quindi non risollevate una listarella parzialmente adagiata. L'oro si attacchera immediatamente al velo adesivo della colla, rimuovete la velina. Il foglietto successivo sovrapponetelo di 1 mm al foglietto precedente. Completate la cornice cecando di essere regolari nella stesura. Conservate tutte le listarelle cui sono rimaste parti di foglia d'oro attaccate, serviranno in seguito.
Completata la cornice dedicatevi al resto della doratura. SIATE ORDINATI nella stesura delle foglie: una pecca di questo metodo di doratura e' il leggero bordo delle foglie visibile a lavoro completato anche egregiamente. Disporre ordinatamente le foglie equivale a non disturbare l'osservatore con imperfezioni.
Terminata la stesura delle listarelle utilizzate gli "avanzi" delle foglie d'oro su velina per turare eventuali fessure tra una foglia e l'altra. Pressate con decisione la foglia sopra la colla ancora scoperta (a questo punto sara' meno adesiva) utilizzando come membrana una velina senza grinze. Quando sarete sicuri di aver turato ogni fessura, prendete un foglio di velina e pressate con un polpastrello tutta la doratura. Attenti a non far slittare la velina (l'oro e' piuttosto scivoloso e sensibilissimo alla frizione). Con il pennello con cui avete steso la colla (ora sgrassato ed asciutto), con leggerissimi tocchi, fate aderire l'oro leggermente sollevato tra colla e bordo della mascheratura. Col pennello di visone, allo stesso modo, assicuratevi che il piccolo sollevamento che si crea nelle sovrapposizioni tra una listarella e l'altra sia livellato.
A questo punto io attendo circa un'ora, affinche' la colla continui a tirare.
Piccolo consiglio: la tamponatura della gessatura (spiegata precedentemente,) potrebbe aver creato qualche problema alla mascheratura in quanto contenente molto alcool, il quale potrebbe aver sciolto il collante sul bordo della mascheratura: ponete molta attenzione a queste zone ed assicuratevi che l'oro sia ben aderente. Ricordatevi di queste zone anche nella successiva pettinatura con l'ovatta (che spieghero' di seguito): l'ovatta potrebbe attaccarsi alla mascheratura sfilacciandosi e diventando un problema per la laccatura protettiva finale.
Come rimediare ad imperfezioni della doratura: per turare una fessura basta prendere un pennello a punta sottile e spargere SOLO sulla gessatura scoperta la colla per doratori a base d'acqua (asciuga in 15 minuti). Attendete che sia quasi asciutta, poi tappate la falla con uno degli avanzi delle listarelle precedentemente usate. Pressate bene con la velina.
Prendete ora il pennello di visone e, tenendolo parallelo alla tavola, picchiettate tutta la doratura: l'oro in eccesso verra' via in barbigli leggeri; usando il pennello, cercate di raccoglierlo in un barattolino di vetro sgrassato: potra' essere successivamente rivenduto in oreficeria. Quando avrete ripulito la doratura, con un batuffolo di ovatta iniziate a "pettinare" delicatamente la doratura lucidandola: l'oro e' incredibilmente malleabile ed il come agiamo con l'ovatta, creera' minuscoli graffi che influenzeranno il come la luce incide e deflette dalla doratura. Io solitamente lucido in movimento circolare i nimbi, il fondale lo lucido con tratti orizzontali e regolari, la cornice seguendo il senso della cornice.
L'oro e' ora lucido e pettinato, non dovrebbero esserci fessure tra una listarella e l'altra. Con delle pinzette tirate via eventuali sfilacciature di ovatta attaccate alla mascheratura.
Abbiamo quasi terminato: prendete ora un pennello mediamente morbido a taglio squadrato (io uso quello con cui ho steso la colla) e stendete un velo di gommalacca al 10% su tutta la doratura: siate regolari e non tornate mai su zone gia' spennellate. L'oro perdera' qualche grado di brillantezza ma sara' protetto da frizione. Potrete anche provare ad usare diversi tipi di gommalacca: io ad esempio ho provato a stendere una gommalacca chiara sul fondale ed una gommalacca leggermente bruna per i nimbi. I risultati sono sempre interessanti ...purche' non si pasticci con le pennellate.
Per concludere tirate via la mascheratura. Con una gomma di pasta media appuntita rimuovete i residui di colla che troverete sicuramente ai bordi della doratura.
Ad Majora.
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